The Mighty Guide to fight heaven and escape from hells
Il modo in cui leggo la Torah ed i testi sacri.
Dio Sempre Sia Lodato. Resoconto delle lezioni imparate dalla mia buona battagliaDa qui sarai portato ad affrontare te stesso e come sai, lotti contro l'ignoto ed ogni tua paura. Devi far conto di ogni tua capacità ed è solo lottando che scoprirai la forza nelle tue debolezze e pace nonostante timori. Ti metto in guardia dal continuare oltre perché noi siamo i nostri più tenaci avversari e solo noi stessi saremo in grado di riconoscere le nostre debolezza e trovar in esse la forza di reagire. Si, le riconoscerai perché ancora ognuna non la conosci e quando si paventeranno improvvise, dovrai essere capace di affrontarle o di trovar riparo per non perire. La pena è il dover soccombere all'ingiustizia e farla prevalere sopra ogni tuo dominio. Non è il grande che riuscirà a vincere ne il piccolo che dovrà soccombere. Sarà concesso di trovar la strada per la vita e la via della pace con l'onore, l'integrità, la dignità, la rettitudine, l'impegno, la dedizione alla verità ed il timore del Signore. Se sarai come un segugio, ti sarà dato il premio del segugio, se sarai nobile, ti sarà dato il premio del nobile. Ai forti la forza, agli stolti la stoltezza, ai giusti la giustizia, ma guardati dal prevaricare, perché il Signore largheggia in misericordia ma al Suo guinzaglio vi sono tutte le bestie della foresta e tutti i suoi giudizi sono sulla strada della rettitudine.
Genesi 15
[1] Dopo tali fatti, questa parola del Signore fu rivolta ad Abram in visione: "Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande".
Giosué 1
[9] Non ti ho io comandato: Sii forte e coraggioso? Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio, dovunque tu vada".
Siracide 1
[9] Il timore del Signore è gloria e vanto, gioia e corona di esultanza.
Isaia 41
[10] Non temere, perché io sono con te; non smarrirti, perché io sono il tuo Dio. Ti rendo forte e anche ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra vittoriosa.
Luca 12
[32] Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno.
2 Timoteo 1
[7] Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza.
La Torah e la Bibbia tutta parla forse di una famiglia e di popoli, nelle quali avventure e storie Dio si interpone?
O si tratta di un libro che in quanto santo è scritto con metafore ed allegorie, tranelli e difficoltà da affrontare e superare?
Non è forse per dirsi modo dai peccati e capaci di operare sia nella società che in se stessi?
Non parliamo forse un libro religioso che parla di sapienza e di leggi che si rivelano alquanto incomprensibili o parzialmente comprensibili?
Pensate infatti al periodo così lontano di cui narra, racconta di fatti assurdi ed illogici, ove i personaggi operano in contesti assurdi.
Leggendoli ci si chiede continuamente se essi siano rapportabili alla nostra realtà quotidiana ed in che modo.
Il nostro intimo sa benissimo che vi è altro, ma sa anche che il gap per comprendere è oltremodo distante dalla nostra capacità di elaborarne anche solo la parvenza di una pallida logica.
Vi è difatti un inestimabile tesoro in quelle parole, vi testificata esattamente la comprensione di tutte le cose, in quanto da quelle parole è stato creato tutto.
Tutti siamo portati a fare svariati tentativi per svelarne l'intricato mistero, per percorrerne l'abissale distanza tra associazioni fuorvianti e quando vi ci avviciniamo, cerchiamo se vi siano scorciatoie utili e soluzioni pronte all'uso.
Talvolta pensiamo che basti rimanere immobili alla confusione della realtà che ci circonda, altre volte sentiamo il bisogno di muoverci, altre volte di gridare dal fondo della grotta in cui siamo rinchiusi e lo dobbiamo fare.
Tutti desideriamo veder lanciar strali a quelle parole per filtrare ed ammaestrare il mondo alla Sapienza ed alla pace attraverso di esse.
Quindi percepiamo il fatto che questi testi non sono scritti tanto perché vi si legga la telenovela della creazione ed allora vaghiamo per i tanti deserti e tante volte perdiamo quella fede a perseverare in quanto la notte si fa troppo buia.
La difficoltà dell'approcciarsi alla loro complessa e precisa formalità, alla sfiancante disciplina, all'enorme necessità introspettiva che combatte con le più dissocianti figurazioni in un'arcaica così lontana nel tempo e fuori dagli schemi sociali, ci pone come reietti e tante volte perseguitati da coloro che non comprendono la strada su cui ci ha messo il Signore.
Chi ha scritto tali testi è ben consapevole di queste dinamiche della percezione propria e sociale.
Sa benissimo che in ogni epoca, ognuno ha la presunzione di essere evoluto e distante rispetto al passato.
Ciò che è vecchio magicamente scompare agli occhi insaziabili di una società accecata dal luminoso futuro che suppongono li attenda, rimanendo invece un presente ove ognuno tende al preferirne piaceri, vizi e comodità, collettivamente inconsci che ciò che ci ha preceduto è intimamente uguale a ciò che accade ora con le medesime ed immutabili dinamiche che regolano ogni cosa, ogni uomo ed ogni società.
Infatti ogni cosa è stabilita da Dio con la Sapienza prima di ogni civiltà, prima di ogni futuro e prima di ogni epoca, rinnovandosi pur rimanendo in eterno in se stessa, seguendo ed ammaestrando la creazione in ogni istante.
Ognuno a modo suo, in alcuni momenti mentali, sente di essere unico ed il nostro spirito inviolabilmente presente in una realtà solidificata dalla nostra azione in essa.
Le battaglie del passato sembrano lontane e tendiamo a relegarle come parte di realtà che vogliamo distanti.
Imponiamo su di loro un mistero per nascondere le barbarie passate, le situazioni immature, quelle poco evolute e Dio ci propone di affrontare proprio questo, con situazioni ove troviamo persone o famiglie affette da ignoranza e semplicioneria, e noi tendiamo a dar colpa ai tempi bui in cui si sono svolte ed inquinate da storie articolate, convulse ed intimamente disturbate che troviamo in tali testi.
Egli ci mette di fronte al doverci figurare tali cose senza che possiamo riuscire a fare il salto mentale per digerire questo spettacolo; difatti pare orribile per quanto è controverso, intimamente pregiudizievole ed infine dissociante e ci imporrebbe di pregiudicare l'idea stessa di realtà come ognuno vuole che sia stabilito.
Fatichiamo ad interiorizzare tali dinamiche per via del timore di essere presi dentro le maglie di logiche che, per la loro perversione, pregiudicano il nostro equilibrio psicosociale e così rischiamo di cader nel baratro delle nostre più intime e perniciose paure senza trovarvi scampo a causa del fatto che il mondo ci imponga di doverci presentare mondi ad esso.
La difficoltà non sta solo in noi stessi, ma il problema si pone quando siamo ad affrontare orde di barbarismi, pregiudizi e perfidie, che troviamo che non riusciremo ad affrontarle od opporvici neppure tramite la fede, in quanto travolgenti per la nostra anima immatura ed ignorante, fatta cieca, fragile, timorosa, illogica e senza il fondamento nella società di cui abbiamo costantemente bisogno.
In quei libri difatti si fa continuamente accenno a sogni, eventi inimmaginabili, visioni dissocianti e fuori dalla nostra comprensione, il che ci fa temere per il vuoto di giustizia in noi che non riusciremmo a colmare e quindi giustificare le nostre azioni, le nostre parole ed anche i nostri pensieri.
infatti facciamo fatica ad interiorizzare tali visioni, digerirle ed applicarvi una giusta logica così da percepirle nella realtà che viviamo quotidianamente e persino nei nostri intimi pensieri.
La società come esposta nei Testi Sacri, par qualcosa di diverso da ciò che vediamo nella realtà quotidiana e le regole sociali paiono appunto primitive rispetto al approccio alla società che noi intendiamo o vogliamo intendere come moderna.
Ma come la realtà è un nostro schema per veder le cose e ciò che ci vediamo è ciò che ci fa comodo ed è purtroppo ciò che riusciamo noi ad elaborare, cerchiamo di far valere ciò la nostra capacità di resistere per poter affrontare il quotidiano senza poter mostrare alcuna debolezza e cercando di non sbilanciare i nostri passi attraverso i passaggi sui dirupi che affrontiamo in ogni istante.
La difficoltà di veder la realtà attraverso esso, immergendosi completamente nel suo rebus di arcaiche metafore con associazioni complesse quanto distantissime, che diventano disintricabili solo tramite una profonda, concentrata e puntuale analisi dei propri vissuti, la completa pratica della lettura per l'apprendimento dei testi e applicando visualizzazioni in maniera associativa a tali scritti è solo la prima difficoltà che ognuno incontra approcciandovisi.
Tra l'altro nell'approccIO a tali schemi di lettura abbiamo in noi la pretesa di combattere la battaglia della giustizia e di esser nobilitato da tali eccelse letture, senza poi essere tante volte capaci di affrontare i tanti mostri, sia propri che altrui, le proprie ed altrui debolezze, le proprie ed altrui contraddizioni ed i propri ed altrui pregiudizi in maniera fondante e completa, in quanto sia noi che gli altri vogliono una risposta certa e centrata, senza dubbi che pregiudichino poi la giustizia che abbiamo accumulato.
Chi si avvicina, tante volte lo fa con cuore orgoglioso, duro ed incredulo, mentre bisogna lasciarsi andare per sperar di vincere alcunché ed imparare a donar tutto, bisogna aver coraggio per abbandonare i pregiudizi e veder oltre il velo che previene le nostre stanche menti dal veder il sole.
Bisogna trovar la forza per ottenere la capacità discernere come applicare a ciò che viviamo in prima persona, ciò che vi è scritto, fidandosi che l'unico premio che ci sia sia lottar con nobiltà per la vittoria.
Nessuno deve mettere in dubbio il vostro scopo, che è quello di passar per l'inferno e risalir per vincere l'agognato premio, non tanto per se stessi ma per gli altri, poiché non s'è risparmiata alcuna cosa di se e con la consapevolezza e la certezza che essendo niente, alla fine comunque saremo niente in egual maniera, quindi tanto vale lottare perlomeno la salvezza di chi come voi è mantenuto nelle catene.
Tali sono i martiri, chi combatte per dar verità a chi non vede trionfare la propria giustizia, chi non gusta la vita, chi non percepisce la verità.
Ognuno di noi si sente responsabile di portar a termine ciò che il signore ci comandò a suo tempo e tutti ci ritroviamo sballottati qua e la per cercar di trovare un senso a tali cose.
Chi ci tramandò tali criptici scritti ci ha lasciato il compito di portar a termine questo lavoro, tante volte colmato dalle ingratitudini e noi armati dalla fede verso la Sua promessa combatteremo.
Ognuno lotta in base a ciò che gli è dato e Dio gli concederà molto di più.
Chi scritto i testi biblici ci mette di fronte a tutto questo per non dar la maniera di risolvere nella realtà tali difficoltà ma quando hai lasciato ogni speranza e rimane solo l'assenza, il niente rende chiara la tua vista per darti la maniera di comprendere che in fondo vi è un orizzonte e così abbatter le nuvole dei pregiudizi che ti vietano di vedere la bellezza del panorama.
E' dal nulla che rinasce la luce della speranza e rinasce la capacità di creare. Poiché dal buio si apprezza la luce ed è contro il poco che si può vincere, perché combattere da soli un esercito schierato a battaglia è impossibile, mentre vincere contro pochi è possibile.
Con la conoscenza che hai accumulato sui testi e con una realtà chiara troverai per la strada tante guide abili, e riuscirai a discernere via via più particolari e scansar dall'orizzonte, questa o quella nuvola e capirai l'importanza dell'essere nulla.
Il nulla è assenza di paura per via della promessa, infatti i testi dicono che infine rimane la speranza e la speranza è la promessa.
Per avanzar solo la speranza bisogna non aver crediti con la propria coscienza e ripagato ogni centesimo del proprio debito e aver avuto infinita fede, coscienti che al mondo ci son coloro che salvano perché è il loro scopo.
