Momenti mentali: gestire il flusso interiore | Come Capire
Momenti mentali

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Momenti mentali

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Di: Simos

Data: 2025/07/03

Un momento mentale può essere un attimo, un periodo o tutto un percorso di vita.

In un momento mentale sono presenti altri momenti mentali, senza che possiamo porre mente ad uno e non trovarne altri.

I momenti mentali di ogni istante sono certamente infiniti in ogni istante ed è molto difficile ripercorrenrne anche solo una parte che ci troviamo di fronte ad una miriade di altri.

Ognuno è costantemente messo di fronte ad un enormità di informazioni e quando ci troviamo nell'incapacità di gestirle, ci azzeriamo come un motore ingolfato e preferiamo sopperire alle nostre mancanze con vizi o inedia.

Il trucco è trovare la strategia per digerire le informazioni rendendole logiche e quindi aver già in se una strategia che si opponga in maniera determinata al flusso di informazioni.

Talvolta è la pace, talvolta il riposo, talvolta l'onore, talvolta il rispetto, talvolta è l'attaccare prima di essere attaccati come usano fare i violenti, talvolta è carità, talvolta la pietà sopperisce.

Agire in maniera da arginare l'onda emotiva scatenata dagli avversari è fondamentale per avere in se equilibrio.

Ma tante volte siamo soverchiati dalla massa informe di bestie che assalta la porta e siamo portati a fare pensieri illogici, immaturi e sballati a riguardo della realtà che ci circonda in quanto non abbiamo trovato in noi il potere per arginarla.

Analizzare i momenti mentali, come ci impongono i testamenti è la soluzione alla mancanza di logica e dell'incapacità di porre un argine, in quanto Dio attua in ogni versetto una strategia tramite la quale possiamo prevalere, in maniera eterna e sovrastando ogni cosa, pensiero e dinamica esistente.

Sta a noi aver cura di seguirne le regole ed incamminarci con Lui nel cammino, affidandoci in maniera completa è solo il primo passo, molti li dobbiamo fare noi.

L'inedia però pone un limite, la svogliatezza, la pigrizia di trattengono dall'abbracciare la Sua Santa Parola e questo non deve essere.

Come dicevo a Padre Igniazio la volta che lo conobbi: Dio non ha paura di nessuno, per dirgli che non si può mettere un limite ed imbavagliarlo per il nostro interesse, ma piuttosto va seguita la sua parola in completo e non solo a piccoli pezzi e facendo una cosa più importante dell'altra, in quanto ogni cosa da Lui fatta merita la massima considerazione ed è Egli che ha disposto le cose in maniera che una fosse più importante ed una meno, non siamo noi che possiamo deciderlo.

Sapienza 11

[20] Anche senza questo potevan soccombere con un soffio,
perseguitati dalla giustizia
e dispersi dallo spirito della tua potenza.
Ma tu hai tutto disposto con misura, calcolo e peso.

Nell'ultima riga intende anche che egli salva con logica, in maniera che non si possa prevalere rispetto alla Sua parola e che è tramite il seguire la Sua Legge che noi siamo salvati e giustificati

Questo in quanto in ogni versetto della parola di Dio parla di ciascuno di noi e di ogni nostro momento mentale.

Essendo Dio è Dio della libertà, colui che ha creato ogni cosa compreso anche la bellezza, colui per la cui parola ogni cosa sussiste e sta in piedi, e dove per libertà intende anche la presunzione di essere liberi di seguirlo o meno e siccome Egli è ciò che ha creato tutto non vi è libertà se non quella di non seguire la Sua legge.

In quanto siamo come dei vasi fatti secondo le regole del vasaio:

Isaia 29

[16] Che perversità è la vostra! Il vasaio sarà forse considerato come l'argilla, perché l'opera dica al suo artefice: «Egli non mi ha fatto», o il vaso dica al vasaio: «Non ci capisce nulla»?

Romani 9

[20] Piuttosto, o uomo, chi sei tu che contendi con Dio? La cosa formata dirà forse a colui che la formò: «Perché mi hai fatta così?»

[21] Il vasaio non è forse padrone dell'argilla per fare con la stessa pasta un vaso per uso nobile e un altro per uso ignobile?

Isaia 45

[9] Guai a colui che contende con il suo creatore,
egli, rottame fra i rottami di terra!
L'argilla dirà forse a colui che la forma: «Che fai?»
O l'opera tua dirà forse: «Egli non ha mani»?

Quindi con lui non vi è ne vi può essere alcun contenzioso ma soltanto un accettazione che ognuno è parte di un mondo, o meglio un universo, che ha per tutti e per tutte le cose le stesse medesime regole e le stesse medesime dinamiche, ma che per via della nostra insaziabile vanità ed orgoglio tendiamo costantemente a pervertire:

Sapienza 14

[15] Un padre, consumato da un lutto prematuro, avendo fatto un'immagine del figlio così presto rapitogli, onorò poi come un dio colui che era un morto e trasmise ai suoi dipendenti misteri e riti.
16 Quest'empia usanza, rafforzatasi con il tempo, fu poi osservata come legge.

Sapienza 13

[17] Prega per i suoi averi, per le sue nozze e per i figli un essere che è senza vita. Per la salute invoca un essere debole;

[18] per la vita prega un morto, per l'aiuto supplica un essere del tutto inesperto, per un viaggio uno che non può camminare;

[19] per un acquisto, un lavoro e per il successo delle sue mani, chiede forza a uno che nelle mani è del tutto senza forza.

Sapienza 15

[15] Essi considerarono dèi tutti gli idoli delle nazioni, che non hanno l'uso degli occhi per vedere, né narici per respirare, né orecchie per udire, né dita delle mani per toccare e i cui piedi sono inutili per camminare.

[16] Certo, li ha fatti un uomo, li ha plasmati uno che ha il soffio in prestito. Nessun uomo può plasmare un dio a lui simile.

[17] Essendo mortale, produce un'opera morta con mani sacrileghe; egli è migliore degli oggetti del suo culto, perché egli ha la vita, mentre quelli mai.

Giobbe 38

[4] Dov'eri tu quando io fondavo la terra?
Dillo, se hai tanta intelligenza.

Quindi se per voi Dio è una "cosa", un anello, una pietra, un opera umana che non ha vita e rendete culto a statue e non alla legge che avete nel cuore, accusando altri come sacrilegi se non chinano ai vostri dei, ma vivete di tradizioni tramandate dai vostri padri, come potete rendere culto al vero Dio?

Geremia 10

[3] Poiché i costumi dei popoli sono vanità. Si taglia un albero nel bosco, la mano dell’artefice lo lavora con l’ascia;

[4] lo si adorna d’argento e d’oro, lo si fissa con chiodi e con martelli perché non si muova.

[5] Gli idoli sono come spauracchi in un campo di cocomeri, e non parlano; bisogna portarli, perché non possono camminare. Non temeteli, perché non possono fare nessun male, e non è in loro potere di fare alcun bene.

1 Pietro 1

[18] sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri,

Salmo 115

[4] I loro idoli sono argento e oro, opera di mani d’uomo.

[5] Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono,

[6] hanno orecchi e non odono, hanno naso e non odorano,

[7] hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano, la loro gola non emette alcun suono.

[8] Come loro sono quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano.

Detto questo cosa vuole tramandarci allora Dio con la sua parola se non la conoscenza perfetta di colui che è dall'eterno, il vero Dio che creò ogni cosa di cui beneficiamo e che rende costantemente possibile che noi possiamo continuare a valerci della Sua potenza per esplorare ogni universo, vantarci di ogni gloria, usare ed abusare di ogni cosa che abbiamo in prestito qui sulla terra?

Sapienza 7

[24] La sapienza è il più agile di tutti i moti;
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.

[25] È un'emanazione della potenza di Dio,
un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente,
per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra.

[26] È un riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell'attività di Dio
e un'immagine della sua bontà.

[27] Sebbene unica, essa può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso le età entrando nelle anime sante,
forma amici di Dio e profeti.

[28] Nulla infatti Dio ama se non chi vive con la sapienza.

1 Giovanni 4

[7] Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio.

[8] Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

...

[12] Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e il suo amore è perfetto in noi.

...

[16] E noi abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; e chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.

Matteo 22

[37] Ed egli gli disse: «“Ama il Signore, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”.

[38] Questo è il grande e il primo comandamento.

[39] Il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso”.

[40] Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti».

Quindi amando la sapienza si conosce Dio.

La Sapienza è il tesoro che abbiamo nei cieli, nella nostra mente e che mettiamo nelle nostre opere.

Come dice Gesù difatti:

Matteo 6

[19] Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano;

[20] accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano.

[21] Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

Luca 12

[33] Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma.

[34] Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.

Quindi la divulgazione della Parola, elemosinando chi è povero di intelligenza e sapienza, fa si che seguiamo la Parola del Signore.

La conoscenza non è corruttibile, la conoscenza vera, la conoscenza dei momenti mentali di ogni uomo e di ogni cosa.

La conoscenza dei momenti mentali, come la dona Dio è cosa eterna e si accumula come un tesoro che si ha la facoltà o meno di dare in elemosina. E' questo il vero tesoro.

Ma dice pure che lasciata li ad arrugginire nei nostri pensieri diventa infruttuosa e ogni albero che non da frutto sarà tagliato e gettato nel fuoco.

La Sapienza si ottiene dalla pratica della Sapienza come dicono:

Proverbi 4

[7] Il principio della sapienza è: acquista la sapienza. Sì, a costo di quanto possiedi, acquista l'intelligenza.

Matteo 7

[24] Perciò, chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, io lo paragono a un uomo avveduto, che ha edificato la sua casa sopra la roccia.

Cos'è quindi questa "pratica" e cosa vuol dire questa parole? La Sapienza non sono parole, concetti, idee, ricerca, sapere, divulgare?

Sapienza 6

[17] Principio della sapienza è il desiderio sincero dell'istruzione, l'amore per l'istruzione è l'osservanza delle sue leggi,

[18] l'osservanza delle leggi è garanzia di immortalità.

Sapienza 7

[12] Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida, ma ignoravo che di tutti essa è madre.

[13] Senza frode imparai e senza invidia io dono, non nascondo le sue ricchezze.

Quindi la Sapienza si ottiene non solo ascoltando ma anche praticandola, tramite ciò che pensiamo, donando agli altri ciò che pensiamo, ciò che Dio ci insegna, ciò che Dio ha messo nei nostri cuori, senza tenercelo egoisticamente per noi, ma donandolo anche a coloro che sono i poveri di questa grande ricchezza, sia in opere che con il dono stesso della vita che abbiamo in noi, come insegna ed ha dovuto fare il Signore Gesù Cristo.

Deuteronomio 4

[5] Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso.

[6] Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra sapienza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”.