Romani 1: analisi e interpretazione del capitolo biblico | Come Capire
Lettera ai Romani 1

Apostoli


Lettera ai Romani 1

Lettera ai Romani Romani 1

Di: Simos

Data: 2025/05/24

[1] Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio,

Dunque riepiloghiamo: chi aveva le chiavi della chiesa di Cristo era Pietro, mentre Paolo è il prescelto per annunziare il Vangelo di Dio.

Paolo era colui che la perseguitava e poi mentre stava avvicinandosi a Damasco lo avvolse una luce dal cielo Atti 9.

Nell'accezione comune diciamo che fu "folgorato sulla via di Damasco".

Come vediamo nei testi, egli all'inizio si chiamava Saulo, e tale cambio di nome è giustificato dal fatto che era il suo nome ebraico, mentre di fronte ai Greci egli era chiamato Paolo.

Saul era anche il primo re di Israele, colui che voleva uccidere Davide.

Quindi per associazione sappiamo che Paolo in prima istanza vi era lo spirito di Saul, in quanto come ho affermato in altri testi: omen nomen.

La conversione del nome Saul in Paolo identifica che Saul è lo stesso Davide che perseguitava. Vi è quindi nei testi la nostra storia intima e quindi nel momento che evolviamo il nostro pensiero o cambiamo idea, prospettiva, diveniamo ed il nostro pensiero, il nostro spirito, lo spirito che è in noi, assume caratteristiche diverse, talvolta migliorative, talvolta peggiorative, ma sempre in linea col pensiero ed il volere di Dio.

Non vi è nulla in noi che sia intimamente sbagliato o che si scosti dalla parola di Dio, ma Gesù ci insegna che è ciò che esce da noi che peggiora la nostra condizione sociale e di coscienza, non ciò che siamo, ma questo è pur vero nel momento in cui non commettiamo crimini come rubare, uccidere ecc...

Matteo 15

[10] Poi riunita la folla disse: "Ascoltate e intendete!

[11] Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!".

Matteo 15

[17] Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna?

[18] Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l'uomo.

[19] Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie.

[20] Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l'uomo".

Quindi afferma pure che ciò che esce rende impuro l'uomo, ma agli occhi di chi?

Agli occhi delle altre persone, della società e del mondo, non di Dio.

Dio mette in noi difatti uno spirito di contraddizione per correggerci e purificarci "Come oro nel crogiuolo dell'afflizione":

Dopo un breve tormento riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha messi alla prova e li ha trovati degni di sé; li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come un olocausto.

Libro del Siracide 2

[5] Perché l'oro si prova con il fuoco e gli uomini ben graditi nel crogiuolo del dolore [o dell'umiliazione].

Libro dei Proverbi 17

[3] Il crogiuolo è per l'argento e il forno per l'oro, ma chi prova i cuori è il Signore.

Libro di Isaia 48

[10] Ecco, ti ho purificato per me, ma non come si fa con l'argento; ti ho provato nel crogiuolo dell'afflizione.

Prima Lettera di Pietro 1:

[6] Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po' di tempo, afflitti da varie prove,

[7] affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell'oro – destinato a perire e tuttavia purificato con il fuoco – torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà.

Quindi afferma Egli stesso in vari passi che comunque vada risultiamo siamo sempre e comunque ingiusti agli occhi degli altri ed anche di noi stessi, per farci affliggere e così purificarci.

La Sua conoscenza difatti è talmente vasta e l'insieme delle regole per essere giusti è talmente utopico nel seguirle in toto che anche Egli lo afferma in vari passi, tra cui

Romani 3

[9] Che dunque? Siamo forse noi Giudei migliori? No! Affatto! Abbiamo infatti già dimostrato che Giudei e Greci, tutti, sono sotto il dominio del peccato,

[10] come sta scritto:
«Non c'è nessun giusto, nemmeno uno,

[11] non c'è chi comprenda, non c'è chi cerchi Dio!

[12] Tutti hanno deviato, insieme si sono corrotti; non c'è chi faccia il bene, non ce n'è neppure uno.

Romani 3

[23] Tutti infatti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio

1 Giovanni 1

[8] Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.

1 Giovanni 1

[10] Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui [Dio] un bugiardo e la sua parola non è in noi.

1 Re 8 (e parallelo in 2 Cronache 6:36)

[46] Quando peccheranno contro di te – poiché non c'è uomo che non pecchi – e tu, sdegnato contro di loro, li consegnerai a un nemico..

Salmo 14:2-3 (e Salmo 53:2-4): Citato da Paolo in Romani 3 versetti 10-11-12

[2] Il Signore dal cielo si china sui figli dell'uomo per vedere se c'è un uomo saggio, se c'è chi cerca Dio.

[3] Tutti hanno smarrito la via, tutti insieme si sono corrotti; non c'è chi agisca bene, neppure uno.

Ecclesiaste (Qoèlet) 7

[20] Non c'è sulla terra un uomo così giusto che faccia solo il bene e non pecchi mai.

Quindi Gesù non era forse un uomo?

Salmo 51

[7] Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre.

Lo dice lo stesso Davide!!

Romani 1

[2] che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture,

Sappiamo già che è stato promesso

[3] riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne,

La carne non vuol dire solo che era vivo e vegeto ma proprio come Davide era nato nei peccati anch'Egli lo era. Non che sia una cosa giusta come scrivono i libri Siracide (scritta dallo stesso Gesù) e proverbi , difatti ne è morto per i peccati

[4] costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore.

Egli quindi in principio non era figlio di Dio ma ha acquisito questo status tramite la santificazione che viene dal percorso della pietà. Ma come abbiamo visto in Giovanni 1 egli era al principio e quindi egli è colui che crea Dio, e successivamente ne diviene pure figlio. Dice anche che senza di Lui nulla di ciò che esiste è stato fatto. Articolo e complesso come discorso ma fedele alle scritture.

[5] Per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia dell'apostolato per ottenere l'obbedienza alla fede da parte di tutte le genti, a gloria del suo nome;

Ma cos'è questa grazia? Ovvero come si fa ad ottenere la Sapienza?

Le genti o nazioni non sono forse le genti e nazioni dell'antico testamento?

Ma chi sono queste genti? I nomi di questi popoli o i nomi dei singoli soggetti forse non fanno riferimento agli stati d'animo che proviamo in certe situazioni, alla condizione in cui ci troviamo, rispetto a certi schemi che ritroviamo nella realtà oggettiva che viviamo costantemente?

Allora perché per ottenere l'obbedienza delle "genti" dobbiamo aver ricevuto questa grazia che ci ha portato lontano dalle nostre radici, l'apostolato, la missione, la spedizione in guerra per sottomettere infine noi stessi, ciò che pensiamo, proviamo, sentiamo per obbedire a colui che ci ha inviato per adempiere al nostro compito di far obbedire sia noi stessi e con noi stessi ognuno al volere di Gesù Cristo, come dice appunto il versetto seguente?

[6] e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo.

Quindi si ottiene la sapienza conoscendo se stessi e la conoscenza della Scienza di Dio tramite la completa abnegazione di ciò che siamo, rinnegando persino il piacere di vivere, lanciati verso la meta della redenzione (cito un altro versetto di una delle lettere), ciechi, sordi, muti e inconsapevoli, per quanto ogni cosa di noi sia prostrata dall'obbedienza a cui ci porta Colui che pesa i cuori (cito un altro versetto dei Testi Sacri), per essere provati come l'oro si prova al crogiuolo, ovvero senza alcun alibi che possa giustificare le nostre mancanze.

Non dice forse Ciò che manca non si può contare?

Quindi ognuno riceverà non solo per quel che ha dato ma anche per ciò che ha anche in se stesso ed a chi ha tanto sarà dato la misura stracolma ed a chi non ha sarà tolto anche ciò che ha e pare anche che ciò sia in ogni senso.

Se pensate ad un estremo ecco quello è il senso, ma compresi anche tutti gli altri estremi.

Per valutare con giustizia questi concetti, ci vuole tanto più di una parca calma e di un eleganza stracolma di ricchezze e benedizioni.

Serve addentrarsi nelle foreste più oscure di noi stessi ed essere ciechi, muti, sordi ed inconsapevoli, studiando a dismisura, è probabilmente l'unico modo per ottenere la redenzione e con essa la Sapienza che vi ci guida.

[7] A quanti sono in Roma diletti da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.

[8] Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché la fama della vostra fede si espande in tutto il mondo.

[9] Quel Dio, al quale rendo culto nel mio spirito annunziando il vangelo del Figlio suo, mi è testimone che io mi ricordo sempre di voi,

[10] chiedendo sempre nelle mie preghiere che per volontà di Dio mi si apra una strada per venire fino a voi.

[11] Ho infatti un vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché ne siate fortificati,

[12] o meglio, per rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io.

[13] Non voglio pertanto che ignoriate, fratelli, che più volte mi sono proposto di venire fino a voi - ma finora ne sono stato impedito - per raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra gli altri Gentili.

[14] Poiché sono in debito verso i Greci come verso i barbari, verso i dotti come verso gli ignoranti:

[15] sono quindi pronto, per quanto sta in me, a predicare il vangelo anche a voi di Roma.

[16] Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco.

[17] È in esso che si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto: Il giusto vivrà mediante la fede.

[18] In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia,

[19] poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato.

[20] Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità;

[21] essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa.

[22] Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti

[23] e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

[24] Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi,

[25] poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

[26] Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura.

[27] Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento.

[28] E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno,

[29] colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori,

[30] maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori,

[31] insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia.

[32] E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.