
Scritti
Le solite vecchie paure - Buon Natale 2024
Preghiera all altissimo Le solite vecchie paure
Data: 2024/25/12
Le solite vecchie paure passano sul mio scheletro saturo di rimproveri. Posso continuare a sognare, a vivere la vita con gioia, ma ciò che rimane sono le cicatrici che si accatastano una su l’altra come carcasse a volermi indicare che se ritornerò alla vita, ci ritornerò sfamato dalle malvagità, pieno di sporcizia, obeso di insoddisfazioni e tormenti.
Vivrò forse altri quarantanni a malapena, forse molto meno ed allora perché devo pensare a te o Dio?
Perché mi hai cinto nel tuo abbraccio sicché io diventi tuo servitore?
Si te lo promisi, ho fatto un voto, non uno qualsiasi ma capii solo tardi, troppo tardi, forse solo ora, forse non ancora, che sfidare il mondo vuol dire rinunciare a tanti privilegi che il mondo concede a chi gli è fedele.
Io invece ho scelto la Tua via, ho scelto i tormenti per poterti onorare. Ho scelto di inseguire la verità e sfamarmi della sapienza che da te proviene. Ho scelto di veder oltre le tenebre che coprono la nostra tenda ed il deserto delle anime che vagano assetate senza trovar un giaciglio sicuro ove riposare le ossa sazie di malvagità ed obbrobri.
Veramente questa è una valle di lacrime in ogni alternativa, in ogni paradiso e la terra che tu mi promisi diventa sempre più arida tutte le volte che con la mente vi poso il mio incerto piede.
La salvezza ora sembra la perdita della favella, ed allora dico beati i pazzi, beati coloro che hanno smesso di lottare, beati coloro che subiscono l’ingiustizia e la malvagità e se ne stanno rintanati nelle loro cupe grotte, piuttosto che bruciarsi alla luce del tuo sguardo luminosissimo ove ogni ombra è piena luce.
Beati voi pazzi, nei vostri paradisi artificiali a parlare alle vostre immaginazioni a tendere tranelli alla ragione, a scappare dalle vostre paure e non agli altri come fa la gente che fa parte di questo mondo!
Spesso io mi vedo come un debole, uno che parla con amarezza, uno con la schiena piegata dal bastone di un padrone severo ed ingiusto, uno con la vita scippata alla realtà, incidentata ad ogni incrocio, giocata a dadi con la follia, rubata dal arroganza di chi mi perseguita ed inseguo la stella della liberazione da ogni ignoranza senza mai trovar riposo alle mie stanche membra.
Dammi un’alternativa mio Dio; qualcosa di cui essere pienamente soddisfatto, un buon vino che non renda folli, il tiro di una sigaretta che non faccia anelar il respiro, qualcosa che non faccia scivolare sui sassi di fiume dell’incerto cammino che ci indica la speranza.
Dio mio, dacci finalmente acqua di vita che non faccia perdere il senno, dai sicurezza al nostro timido passo, tranquillità e riposo per le membra stanche, di noi che viviamo su questa terra come viandanti e ce ne andremo colmi di rimpianti e di desideri insoddisfatti.
Dacci avventure che non facciano perir gli stolti e saggezza in ogni nostra azione, diletto in ogni nostra opera!
Io so che tu serbi nell’oscurità il premio per chi si comporta con rettitudine ed ascolta la tua parola, che il tuo sguardo odia ogni forma di superbia, pur quelle che noi supponiamo siano riscatto.
So che tu nella tua immensa bontà salvi il misero e l’afflitto purché si convertano con tutto il cuore al riconoscere la tua santità.
Ho sperimentato su me stesso la tua ira furente e pure la tua eccelsa grazia, ma nella mia protervia ho sporto il mio sguardo fino al limite del cielo che hai creato ed ho solo pallidamente intuito il disegno che serbi dal eternità.
Tu odi ogni male e noi uomini in ogni momento siamo messi di fronte alla scelta che prova la nostra purezza e la nostra fede alla strada sulla quale tu comandi di perseverare.
Come dici tu, tu trovi difetti pure ai tuoi angeli e durante il viaggio ho visto pure come castighi gli empi capendo che per te ogni carne è solo un soffio nel vento.
Dai forza ai nostri timidi passi, dacci la speranza che non marcisce, rimpolpa le nostre ossa di vigore, combatti al nostro fianco e fai in modo che possiamo camminare alla luce della tua gloria o immenso Signore.
Il nemico è alle porte, la sua ferocia non si disseta con il sangue, piena di lacci è la loro lingua e la loro gola un covo di vipere velenose.
Signore, confido nella tua maestà, dammi la rettitudine per affrontar le oscurità del presente e trattieni il mio piede dalla follia dell’egoismo per continuare ad amare.
Buon Natale