
La Creazione
Genesi 1:11 - Terzo Giorno
Terzo Giorno Genesi 1:11 - Terzo Giorno
Data: 2025/05/24
CEI:
[11] E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne:
DANIELE SALAMONE:
[11] E Dio disse: «Germogli la terra della vegetazione, delle piante da seme e un albero fruttifero sopra la terra facente frutto secondo la sua specie in modo da avere il suo seme dentro». E fu così
Quindi qui spiega che dopo l'assestamento delle acque tra superiori ed inferiori, la creazione del nuovo cielo che ora è la divisione stessa, il limite oltre il quale gli uomini e le cose tutte non devono andare, come tra ciò che è ben accetto e le cose fuori dal dominio di ciò che è stato stabilito da Dio; essendo ora comparso sulla terra il suolo asciutto e le acque si sono raccolte in un solo luogo, la terra comincia a germogliare e si rifà spazio la speranza, come quando Noé ha affrontato il diluvio e poi la rinascita della vita sulla terra.
Salamone dice che la terra 'arez è intesa solo come la crosta, ciò che si vede, il fuori, l'aspetto esteriore di ogni uomo, alla stessa maniera di quando mettiamo un bel vestito e siamo considerati degni, invece di quando mettiamo un capo sporco o macchiato e siamo considerati indegni.
Ordina ell'esterno di rivestirsi, di adornarsi, di presentarsi in maniera degna, in modo che vi siano ancora delle piante col seme, inteso come il seme da dove rinasce la vita sia in noi che nella realtà esterna.
Quindi la bellezza, di cui è creatore Dio, è proprio identificata in questo passo, voluta per volere di Dio stesso. Ma la bellezza non è solo esteriore, la bellezza è anche la Sapienza che siamo riusciti ad ottenere nella vita, come pure la capacità di compiere cose nobili e degne e ciò che abbiamo compiuto, nel bene e nel male fanno crescere in noi e ci vestono all'esterno più o meno bellezza, Sapienza e un giudizio positivo o negativo negli altri, a seconda della giustizia che abbiamo seminato.
Tutto ciò è bellezza, non solo ciò che si vede, ma ciò che effettivamente si fa, ciò che realizziamo, perché la creazione ne possa beneficare oltremodo.
Perché ciò si compia nella maniera opportuna, Dio ordina, o "dice", che ciascun albero produca un frutto secondo la sua specie, ovvero la giustizia che viene da Dio non sia contaminata da empietà, Il giusto deve essere considerato giusto, l'ingiusto ingiusto, il bene bene ed il male male.
In Matteo 6:28-29 Gesù afferma
[28] E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano
[29] Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro
Questo lo dice per via della ricerca spasmodica del denaro e tutte le cose che aggradano gli uomini, che sebbene siano preziose agli occhi degli uomini, tutto ciò non è così tanto prezioso come la Sapienza e la ricerca della saggezza, della bontà. dell'evitare di fare alcun male, il che viene dalla fede e Dio stesso ordina che si crei ogni sorta di cosa in noi ed attorno a noi, ma ciò dipende sempre da ciò che abbiamo seminato e in quale terreno lo abbiamo fatto.
Questo infatti perché se uno per il denaro o l'orgoglio o il proprio egoismo o la propria ignoranza, semina ingiustizia, oppressione ed ogni sorta di opera malvagia, non lo fa certo nel campo dove cresce la Sapienza, mentre chi si affida a Dio si veste degli abiti più sontuosi ed ammirabili, nonostante agli occhi degli uomini sia niente o poca cosa, anzi sia una stoltezza, una follia, una ricerca vana ed un inutile spreco di talento, tante volte un infamia ed una macchia.
Perché ciò si compia nella maniera opportuna, Dio ordina, o "dice", che nasca un albero, uno solo, qual'è quest'albero?
Talvolta è una quercia, come quella di Mamre sotto la quale si accampa abramo, a volte è l'albero della vita, altre è l'albero del bene e del male, che produce il frutto secondo la sua specie: Il frutto o è bene o è male, dipende da te!
"e che faccia il frutto secondo la sua specie", ovvero la giustizia non sia contaminata da ingiustizia ed empietà, il bene non sia contaminato dal male, Il giusto deve praticare la giustizia per essere considerato giusto, l'ingiusto sia considerato ingiusto, il bene deve essere considerato bene ed il male sia considerato male.
Il frutto non sono forse le nostre considerazioni?
Non dice forse il primo dei Salmi di Davide:
Salmo 1
[1] Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
[2] ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte.
[3] Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere.
[4] Non così, non così gli empi:
ma come pula che il vento disperde;
[5] perciò non reggeranno gli empi nel giudizio,
né i peccatori nell'assemblea dei giusti.
[6] Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina.
Così Dio ha deciso!
Ma vedete che nel versetto fa riferimento ad un solo albero?
Proverbi 3
[18] «Essa [la sapienza] è un albero di vita per chi la afferra,
e chi la possiede è beato.»
Geremia 17
[7] Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è sua fiducia.
[8] Egli è come un albero piantato lungo l'acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi;
nell'anno della siccità non intristisce,
non smette di produrre i suoi frutti.
Metaforicamente un albero non è forse come un idea, che portiamo avanti e che si radica in noi con radici nel sottosuolo da cui attinge per vivere, quel sottosuolo del nostro intimo e delle persone e della societa, che si innalza spandendo lentamente i suoi rami, dando ombra e frescura utile e producendo frutti che portano semi per dare vita altre piante della sua specie?
Quindi possiamo associare l'albero alla nostra personalità, alla percezione che gli altri e noi stessi abbiamo di noi, a come siamo riusciti a diventare, ad evolvere, quali caratteristiche abbiamo sviluppato per sopravvivere agli altri ed anche a noi stessi.