
La Creazione
Genesi 1:5 - Secondo Giorno
Primo Giorno Genesi 1:5 - Secondo Giorno
Data: 2025/05/24
[5] e chiamò la luce giorno e le tenebre notte.
Quindi Dio diede un “nome” o "chiamò", a ciò che riteniamo giusto ed a ciò che non riteniamo tale.
Quindi "chiamare" è inteso come assegnare un nome a qualcosa, o meglio assegnare a qualcosa una collocazione definita, una definizione, fissare nella mente un concetto.
Questo nome ci serve come riferimento sulla nostra mappa mentale per ogni specifica cosa. Come diamo nomi a persone, oggetti ed ogni cosa, l’accezione metaforica di dare un punto di riferimento pure in una riflessione. Questo fissare un riferimento, il relatore del testo biblico lo identifica come dare un nome.
Il fissare un punto di riferimento è il definire dopo aver definito su cosa porre attenzione, cosa valutare, cosa osservare, quindi segnare per ricordare.
Un po' come i primi istanti in cui vediamo una persona e ce ne facciamo un opinione iniziale, lo schematizziamo, ponendo attenzione per valutare solo alcune sue caratteristiche, quelle che abbiamo considerato negli istanti in cui ci abbiamo avuto a che fare.
Se l'avessimo già visto e conosciuto, difatti il pregresso che abbiamo elaborato si riattualizza secondo queste eterne regole e riprendono le nostre considerazioni.
E fu sera e fu mattina: primo giorno.
Quindi ci fu la sera e poi la mattina: ovvero prima ci fu la riflessione e le basi per la comprensione della giustizia. Però vedete pure che non vi è scritto che vi fu la notte. Questo perché si è già dato luce alle tenebre e non vi può esser ancora la notte in quel specifico abisso, difatti una volta che ci proponiamo o imponiamo di comprendere una cosa, in quella specifica cosa che analizziamo, gli abbiamo già dato luce. Quindi arrivò la mattina ma vedete che non dice che vi fu l’alba o che sorse il sole.
Questo perché tante, troppe volte, la comprensione non ha una transizione, ma si passa da uno stato all’altro in maniera repentina ed automatica.
Dalle sera alla mattina tutto trasmuta e in questo versetto c’è l’esatta testimonianza del fatto che una volta che si comprende, della notte della nostra ignoranza non ne rimane che un opaca e lieve traccia. Infatti molti dei concetti tossici scompaiono come neve al sole e di ciò che fu, ne rimane una pallida e scomposta idea che nel tempo si sgretola con nuova luce.
Questo è il “primo periodo” in ebraico, non primo giorno come invece viene tradotto in italiano. Esso è la maniera in cui si creano in noi, in una società o in un gruppo ed in qualsiasi relazione le basi per sapienza, conoscenza, giustizia, ovvero dar atto al ragionamento, il desiderio di voler comprendere ed infine dare un giudizio se riteniamo giusto o ingiusto, degno o indegno e prendere consapevolezza per proseguire a seconda di ciò che valutiamo buono.
L’inizio del viaggio.