
Scritti
Yuri Gagarin
Yuri Gagarin Il primo uomo tornato dallo spazio
Data: 2024/8/10
Gagarin doveva essere un uomo piccolo di statura, ma a giudicare dall'attrezzatura a disposizione in quel momento storico, le supposizioni sono due: o beveva tanta vodka da non essere consapevole dell'azzardo che andava affrontando o era un uomo coraggioso ma non per questo non inconsapevole di dover affrontare 118 minuti nello spazio, su di un sedile piccolo e scomodo, a bordo di una navicella spaziale traballante, tremolante, rumorosa, insicura, potentissima e velocissima.
Mi racconta A.V.S. che non dissero niente a nessuno di questo esperimento ed in caso la missione fallisse un ufficiale sarebbe andato a casa di moglie e parenti stretti per annunciargli che era morto, magari affermando che aveva perso la vita genericamente in servizio, servendo la nobilissima causa della prosecuzione rivoluzione dell'ottobre di tanti anni prima.
Omertà per mantenere l'onore.
Quando era nello spazio a bordo di un trabiccolo che ora giudicheremmo preistorico, non era nient'altro che un pezzo di carne con delle funzionalità specifiche per guidare bene un aggeggio del genere, buttato in cielo solo, a più di 20 mila km all'ora per un esperimento.
Prima di partire fece i suoi bisogni sulla ruota dell'autobus che lo portava sulla scaletta per entrare sulla cima di quel missile e quel gesto è ciò che fanno tutto i cosmonauti prima di un lancio. Lui stava per essere sparato nello spazio con circa 400.000 kgf (chilogrammi-forza) sotto il culo che lo spingevano in orbita a velocità enormi, seduto su quel sedile scomodo e fuori moda,
Che esperienza! Era un po' prima del piccolo passo che era più del passo di un uomo. Yuri invece era un pazzo, un pilota, l'avanguardia della civiltà, anzi l'avanguardia dell'avanguardia. Nel mondo servono anche i pazzi ed i visionari del resto. Sono essi che lottano contro i fantasmi della civiltà e quando li battono sono eroi, altrimenti sono pezzi di carne pazza, inservibili, anzi servi fragili ed inutili, pesi a tutti, inutili pure a se stessi, mentre con ossessione fissano quella stella che han sempre sognato di raggiungere.
Essi infine son coloro che portano ogni onore, perché si fanno carico della pigrizia della gente comune ed affrontano essi stessi, a spese loro, i demoni dell'intera società. Essi son le cavie al pari di Laika, Belka e Strelka, cani da laboratorio che han raggiunto le stelle prima dell'uomo stesso.
Solo pochi mesi dopo, anche gli americani riuscirono a far effettuare ad un uomo un viaggio nello spazio, ma ormai Gagarin aveva già vinto tutto.
Egli morì disintegrato in un incidente mentre guidava un caccia.
Ne rimase solo un lembo della sua giacca.